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08.03.2008

Immigrazione: il più alto potenziale di integrazione sociale nel Trentino Alto Adige, in Veneto e in Lombardia

I risultati del quinto rapporto “Indici di integrazione degli immigrati in Italia” presentato dal Cnel

Sono le regioni del Nord, in particolare Trentino Alto Adige, Veneto e Lombardia, quelle maggiormente capaci di offrire le condizioni favorevoli all’integrazione degli immigrati.

E’ questo il risultato che emerge dal quinto rapporto “Indici di integrazione degli immigrati in Italia”, uno studio effettuato dall’Organismo nazionale di coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri (Onc), del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel).

I dati sono stati presentati nel corso del convegno internazionale “La giornata dell'integrazione. Ricerche sugli indicatori dell'integrazione in Italia e in Europa”, organizzato il 7 marzo a Roma dall'Onc.

Tali rilevazioni, che hanno avuto inizio cinque anni fa, con il supporto del Dossier Statistico Immigrazione Caritas – Migrantes, permettono di comparare le potenzialità di attrazione degli immigrati nelle diverse aree del Paese, cioè le condizioni più favorevoli all’accoglienza, ai processi di integrazione sociale e di convivenza civile. Alcuni degli indicatori statistici utilizzati nel rapporto sono: la disponibilità di un alloggio adeguato, il lavoro, la possibilità di vivere in famiglia con i propri figli, bassi addebiti giudiziari.

Dal rapporto emerge che la regione capace di offrire migliori condizioni agli immigrati è il Trentino Alto Adige, seguito da Veneto e Lombardia.
Anche Emilia Romagna, Marche e Friuli Venezia Giulia sono considerate regioni a massimo potenziale d'integrazione. “Alto potenziale” anche per Valle d'Aosta, Piemonte, Umbria e Toscana.
Nella fascia media si collocano Abruzzo, Liguria e Lazio.
Le fasce a bassa e minima integrazione sono le regioni meridionali e insulari, Basilicata, Puglia, Campania e Sicilia, ricalcando le differenze sul territorio per quanto riguarda lo sviluppo economico e l’offerta occupazionale.

Tra le province: Trento e Bolzano si trovano al primo posto; seguono 7 province lombarde (Brescia, Lecco, Mantova, Bergamo, Cremona, Milano e Lodi); 2 venete (Vicenza e Treviso); 5 emiliano romagnole (Reggio Emilia, Parma, Modena, Forli'-Cesena e Piacenza); 3 del Friuli Venezia Giulia (Trieste, Pordenone e Gorizia) e 3 piemontesi (Biella, Vercelli e Cuneo).
Napoli, che si trovava ultima nel precedente rapporto del Cnel, guadagna 20 posizioni, lasciando Siracusa all’ultimo posto.

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